N° 91
I LUPI ALLE PORTE
1.
Il nome con cui è conosciuto questo quartiere
varia a seconda di coloro a cui lo chiedete: East Harlem, Spanish Harlem o El
Barrio.[1]
Quel che non cambia è che è una delle zone di New York City più povere, con il
più alto tasso di disoccupazione e di criminalità, la droga, la prostituzione,
l’AIDS sono ancora un serio problema.
La maggioranza dei residenti è costituita da
gente di origine portoricana, messicana, salvadoregna, dominicana o di altri
paesi dell’area centroamericana o caraibica.
Quelli che hanno scelto una vita di crimine
sono in genere divisi in bande su base etnico-nazionale spesso in guerra tra
loro, una situazione che qualcuno vuole cambiare.
L’uomo vestito di nero
guarda gli uomini davanti a lui cercando di nascondere il disprezzo che prova
per loro. Lo si potrebbe definire attraente, fisico tonico, muscoli pettorali
che tendono la maglietta che indossa, capelli neri come gli occhi dallo sguardo
penetrante. Al suo fianco una ragazza di circa vent’anni dai corti capelli neri
che indossa un corto abitino scollato che le lascia scoperte braccia e gambe.
Nel suo sguardo un qualcosa di maligno. Entrambi sono di chiara origine
ispanica.
L’uomo parla in
Spagnolo con un accento messicano:
-Dovreste tutti aver sentito parlare di me ed alcuni di voi mi hanno
anche conosciuto personalmente. Mi chiamo Carlos Lobo e quella con me è mia
sorella Esmeralda. Le vostre bande hanno sempre agito da sole ed hanno sofferto
la perdita dei loro capi per mano di cartelli rivali.[2]
Quello che vi propongo è di unire le nostre forze in un unico cartello sotto il
mio comando.-
-Sì, ti conosciamo, Carlos Lobo.- dice un uomo davanti a lui,
salvadoregno a giudicare dall’accento -Ti conosciamo e sappiamo che ci hai già
provato assieme a tuo fratello Eduardo ed avete fallito, perché dovremmo
fidarci di te ora che ci riprovi assieme ad una ragazzina?-
C’è un coro di
approvazione. Carlos Lobo non si scompone e replica:
-Temevo che avreste reagito così. Forse avrete sentito delle leggende
sulla mia famiglia… che quando sorge la luna piena diventiamo lupi mannari. Beh…
non è una leggenda, è tutto vero… a parte un particolare…- il corpo di Carlos
ed Esmeralda comincia a mutare mentre i loro abiti si stracciano -…non abbiamo bisogno della luna piena.-
I due licantropi si scagliano addosso ai dissidenti. Mentre ne sbranano
uno a testa gli altri, riavutisi dalla sorpresa, gli sparano.
I fratelli Lobo
barcollano poi si riprendono e balzano addosso a chi ha sparato. La carneficina
dura solo pochi altri secondi poi Carlos si rivolge ai superstiti:
-Ci
sono altre obiezioni?-
Nessuno osa replicare.
Il mio nome è Matthew Murdock e sono un avvocato.
Un incidente quando avevo 15 anni mi ha reso cieco. Ho lavorato duro per
superare il mio handicap e diventare quello che sono oggi.
Un certo numero di
persone conosce alcuni miei segreti. Per esempio che il materiale radioattivo
che mi ha privato della vista ha anche aumentato la portata dei miei rimanenti
sensi a livelli inimmaginabili fornendomi anche un senso radar. Con questi
poteri combatto il crimine nei panni di Devil. Qualcuno potrebbe pensare che la
mia sia una vita complicata, non immaginate quanto.
In questo momento
sono in piedi in un’aula del Tribunale Penale di Manhattan in attesa che rientri
la giuria, percepisco chiaramente il nervosismo del mio cliente, non avrei
nemmeno bisogno dei miei supersensi tanto è evidente. Lo sento trattenere il
fiato mentre i dodici uomini e donne rientrano in aula e prendono posto e sento
anche il suo sollievo mentre il Capo Giurato pronuncia le fatidiche parole:
-Non colpevole.-
-Un’altra tacca per te, Murdock.- mi dice il Vice Procuratore Maxine
Lavender, una donna che so essere afroamericana. Il mio senso radar e gli altri
miei sensi mi dicono tutto ciò che ho bisogno di sapere su di lei: peso
altezza, odore etc. Anche se non conosco il suo volto, potrei riconoscerla tra
migliaia di altre persone.
-Magari il fatto che il mio cliente fosse innocente mi ha aiutato.-
ribatto.
-Certo, come no. I tuoi clienti sono tutti innocenti, chissà come
mai.-
-Sono fortunato.- replico. Con quello che spero sia un sorriso
amichevole.
-Prima o poi la tua fortuna finirà.-
Oh beh, ci ho provato
ma Maxine è un osso duro. Ci siamo scontrati varie volte e devo ammettere che
ho sempre vinto io, capisco che non le vada giù.
Lascio l’aula e mi
avvio all’uscita del Tribunale. Mi fermerò a prendere un caffè prima di tornare
in ufficio, un po’ di ricarica di energia mi servirà. Da come si stanno
mettendo le cose in città ultimamente, temo che sarò molto indaffarato e non mi
riferisco solo al mio lavoro di avvocato.
Stephen J. North, Sam per i pochi amici che
si ritrova, ha rischiato di morire: un pirata della strada lo ha investito e
solo di recente i medici lo hanno dichiarato fuori pericolo.
Il punto è che nessuno
crede che ad investirlo sia stato un comune pirata della strada. Non i
detective che stanno indagando, non Sam North stesso, non sua figlia Dakota, ex
modella divenuta investigatrice privata, e nemmeno l’uomo che è venuto a trovarlo
in ospedale.
George C. Cooper,
proprio come Sam, è un ex agente della C.I.A. e sa bene che a loro non mancano
i nemici, specie considerando che attualmente Sam è l’agente di collegamento
tra il Governo federale e la Task Force Congiunta Antiterrorismo e la Task
Force Congiunta Anti Crimine Organizzato, entrambe composte da detective della
Polizia di New York e da agenti delle varie polizie federali operanti in città.
Cooper non ha
esattamente l’aria dell’agente della C.I.A. come se lo immagina la gente:
anziano, mingherlino, occhiali spessi, ha più l’aspetto di un contabile ma Sam
North sa bene che l’apparenza inganna.
-Ciao, Sam, come stai?- gli chiede Cooper.
-Come uno che è stato quasi ucciso da un’auto.- ribatte North con
evidente sarcasmo -Ma questo lo sai bene, non è vero?-
-Andiamo, Sam…- replica Cooper alzando le braccia al cielo -… non dirmi
che anche tu, come tua figlia, credi che sia stato io ad ordinare il tuo
tentato omicidio.-
-E non è così?-
-Ci conosciamo da anni, Sam, siamo amici. Davvero pensi che avrei
potuto?-
-Proprio perché ti conosco bene, lo credo possibile. Davanti al
vantaggio personale tu non conosci amici e sapevi che avevo scoperto che tu eri
il tramite tra il Consorzio Ombra e i poliziotti corrotti dell’Antiterrorismo.-
-Un’accusa che non sei in grado di provare e lo sappiamo entrambi, il
che rende superfluo ucciderti.-
-Gentile da parte tua.-
-Voglio però
darti un avvertimento: tua figlia sta mettendo il naso in affari pericolosi,
molto pericolosi, sta rischiando grosso.-
-Se osi
minacciare mia figlia…-
-Non sto
minacciando nessuno, Sam, è soltanto un avvertimento, te l’ho detto. Voglio
bene a quella ragazza e non vorrei mai che le accadesse qualcosa di male, ma
non sono in grado di garantire la sua incolumità se continua a ficcare il suo
bel nasino dove non dovrebbe.-
Cooper se ne va lasciando Sam North
a riflettere.
2.
Il mio nome è Ben
Urich e sono un giornalista del Daily Bugle ma questo dovreste ormai saperlo.
Nel corso della mia carriera di cronista di nera ho visto le cose più strane,
potete credermi. Lo spettacolo che sto vedendo ora mi ricorda cose che avrei
preferito dimenticare.
In
piedi sulla scena del crimine un uomo corpulento che indossa un impermeabile
che ha visto giorni migliori. Mi muovo verso di lui ma appena arrivo al nastro
giallo che delimita la zona, un poliziotto in divisa mi blocca.
L’uomo
in impermeabile, che ha una vaga rassomiglianza con Jerry Lewis, si volta verso
di me e dice:
-Lascialo passare, l’ho chiamato io.-
Supero il nastro
giallo e dico in tono forzatamente allegro:
-Ehi, Rucker, se sei qui tu ci deve essere di
mezzo il crimine organizzato, giusto?-
Il
Tenente Terenzio Oliver Rucker dell’Organized Crime Control Bureau del
Dipartimento di Polizia di New York non risponde. Si scosta per farmi vedere
meglio quel che avevo già intravisto da lontano: una fila di corpi straziati.
Da quel che si riesce a capire dovevano essere ispanici e sembra che siano
stati sbranati. Alle loro spalle una scritta in Spagnolo sormontata da quella
che sembra una testa di lupo stilizzata:
“LOS
LOBOS HAN VUELTO”
-Vuol dire: “I lupi sono tornati”, nel caso
il tuo Spagnolo non sia granché.- dice <Rucker.
-Me la cavo meglio con lo Yiddish.- ammetto.
-Ti ricorda nulla ?-
-I Fratelli Lobo, certo. Questo è il loro
modus operandi me lo ricordo, ma Eduardo Lobo è morto e suo fratello Carlos è
scomparso, forse è morto anche lui… tuttavia…-
-Hai pensato la stessa cosa che ho pensato
io, ci scommetto: il licantropo alleato di Hood che abbiamo preso l’altro
giorno[3] e quella
tizia con cui si è scontrato Devil un paio di volte[4]
potrebbero essere dei Lobo. Stiamo aspettando informazioni dalla Policia Federal messicana ma non sono
molto collaborativi di questi tempi.-
Ricordo bene la
guerra scatenata dai Fratelli Lobo e com’è finita. Non vorrei proprio che fosse
ricominciata.
New York è la mia città e Hell’s Kitchen è il
quartiere dove sono nato e cresciuto. Anche se da tempo vivo nei cosiddetti
quartieri alti, lo considero ancora casa mia e ci torno regolarmente. Come Matt
Murdock vi gestisco un centro di assistenza legale gratuita per chi non può
permettersi le normali, salate, parcelle di un avvocato. Io e gli altri
avvocati del mio studio garantiamo almeno un giorno alla settimana ciascuno.
Oggi tocca a me.
È stata una dura
giornata ma finalmente è finita. Potrei cambiarmi e tornare a casa di Natasha
nel mio solito modo ma c’è ancora tempo e decido di passarlo andando a trovare
vecchi amici
Quando entro nella
Palestra Fogwell le mie narici sono assalite dai tipici odori di uomini che si
allenano nella cosiddetta nobile arte della boxe. Non mi disturbano: sono
cresciuto in questo posto e si può dire che ne conosco ogni angolo.
-Matt! Da quanto tempo?- esclama vedendomi l’anziano gestore della
palestra.
-Troppo, Pop.- ammetto
Thomas “Pop” Fenton mi
abbraccia. Mi conosce da quando ero bambino e lui era l’allenatore di mio
padre. Al suo fianco sento un’altra presenza familiare.
-Buonasera Kid… voglio dire: Padre.-
-Chiamami pure Kid se ti va, Matt, non mi offendo di certo.- replica
Padre Gawaine.
Non molto tempo fa era
una promessa della boxe ed era giunto ad un pelo dal titolo mondiale dei pesi
massimi. Un gruppo di gangster voleva truccare l’incontro decisivo e cercò di
corromperlo. Quando lui si ribellò, gli spararono. Io intervenni troppo tardi
ed anche se catturai i suoi aggressori, lui rimase per lungo tempo tra la vita
e la morte.[5]
Quell’esperienza cambiò
il suo modo di vedere le cose e così lasciò la boxe per farsi prete
-Ho saputo che stai per diventare padre.- mi dice.
-Spero che tu non mi disapprovi perché non sono sposato.- replico.
-Non sono quel tipo di prete, dovresti saperlo, Matt. Sei un uomo buono
ed è solo questo che conta per Nostro Signore.-
-Certo che di tutte le donne che hai conosciuto, hai scelto la più
improbabile come madre dei tuoi figli.- interviene Pop -La famosa Vedova Nera…
davvero non riesco a vederla in quel ruolo.-
-Natasha potrebbe sorprenderti, Pop.- ribatto -È stata lei a propormelo,
ed io sono stato d’accordo e non potrei essere più felice.-
-Anche tuo padre lo sarebbe se fosse qui… e anche tua madre.-
C’è un momento di
imbarazzato silenzio tra noi. Forse Pop si sta chiedendo se non ha detto una
parola di troppo.
-Va tutto bene, Pop, tutto bene.- gli dico.
E per una volta
potrebbe essere vero.
Glory Grant, attraente ex modella
afroamericana divenuta segreteria dell’editore J. Jonah Jameson, si sveglia di
colpo. La prima cosa che nota è la finestra aperta. Era sicura di averla chiusa
prima di infilarsi sotto le coperte.
-C’è… c’è qualcuno qui?- chiede con una punta d’ansia nella voce.
-Non hai nulla da temere da me, Gloria.-
Quella voce
dall’accento messicano… lei la conosce.
-Eduardo?- esclama.
Dall’ombra davanti a
lei una figura avanza verso di lei per fermarsi ai piedi del letto. È un uomo
giovane ed attraente chiaramente di origine ispanica con probabili ascendenze
indie… ed è completamente nudo.
-Sono Carlos.- dice con voce ferma -Sono venuto per te, mi querida.-[6]
Glory non sa se essere
contenta o preoccupata.
3.
Nel mio altro lavoro, quello che svolgo di solito
dopo il calar del sole con addosso un costume rosso, raramente capita di usare
le porte per entrare da qualche parte. Gli ospiti dell’attico di Natasha
Romanoff non fanno eccezione. Natasha stessa, del resto, appartiene alla
colorata comunità dei supereroi quando non è impegnata nel ruolo di superspia internazionale
sempre col nome in codice di Vedova Nera. Attualmente è, diciamo così, in
congedo di maternità come chiunque abbia la vista potrebbe capire solo
vedendola.
Anche se in questo
periodo abito anch’io qui, oggi, indossati i panni di Devil, fingo di essere un
ospite come gli altri per non mettere in pericolo la mia identità segreta,
anche se, a dire il vero, una buona metà dei presenti la conosce già o la
sospetta.
Il suono dell’ascensore
privato mi avvisa che l’ultimo ospite è arrivato e difatti pochi istanti dopo
Luke Cage fa il suo ingresso nell’attico.
Non ditemi che sono l’unico che per arrivare sin quassù ha dovuto usare
l’ascensore.- brontola.
-Se ci tieni tanto, non te lo diremo.- ribatte Occhio di Falco in tono
divertito.
-Ora che ci siamo tutti…- esordisce Natasha -… possiamo parlare del
motivo per cui vi ho convocati qui, ovvero la situazione delle bande criminali
in città.-
-Mi chiedo perché la cosa ti interessi così tanto, Vedova Nera.- chiede
la Gatta Nera -Tu sei una supereroina da jet set, non un tipo da crimine
urbano.-
-Vivo in questa città e mi interessa che non divenga preda di violenza
incontrollata. La situazione è diventata caotica dopo l’attentato alla Fisk
Tower.-
-Se i criminali si uccidono tra loro non piangerò di certo.- interviene
il Ragno Nero.
-Devi sempre essere così cinico?- ribatte l’Uomo Ragno -Non pensi agli
innocenti che possono andarci di mezzo? È nostra
responsabilità proteggerli.-
Il battito cardiaco del
Ragno Nero fa un balzo. Io sono uno dei pochi qua dentro a sapere che lui è il
clone dell’Uomo Ragno, proprio così: il clone e non è la cosa più strana che mi
sia capitata. I loro segni vitali sono quasi indistinguibili anche per i miei
supersensi. Identici fisicamente forse, ma diversi nel carattere quasi come il
giorno lo è dalla notte e non è ironico che sia proprio io ad usare questo
paragone?
-Da un grande potere eccetera… conosco la litania.- replica Ragno Nero
in tono che vorrebbe essere cinico -Ok, baderemo agli innocenti e starò anche
attento a non far troppo male a quei poveri criminali, contento?-
-A volte sei impossibile.- risponde Peter Parker.
-Scusate se interrompo questo interessante battibecco…- interviene
Occhio di Falco -… ma ora che Hood è fuori dai giochi forse le cose si
assesteranno.-
-Non è detto.- ribatte Natasha -Con la scomparsa di molti capi criminali
si è creato un vuoto di potere e la natura aborre il vuoto, prima o poi
qualcuno cercherà di riempirlo è inevitabile.-
-Ti odio quando sei così saccente… e quando hai ragione.- replica Occhio
di Falco.
-Qualcosa del genere sta accadendo a Spanish Harlem.- intervengo a mia
volta -Dicono che siano ricomparsi i Fratelli Lobo.-
-I Fratelli Lobo...- borbotta
l’Uomo Ragno -Mi ricordo di loro. Eduardo è morto, ucciso da una mia amica.[7] Quanto a
Carlos, per un po’ mi ero illuso che fosse cambiato. Mi sono sbagliato
purtroppo. Ma chi c’è al fianco di Carlos adesso?-
-Io mi sono scontrato con un licantropo ispanico ma ora è in ospedale,
non credo possa essere lui.- dice Occhio di Falco.
-Io, invece, mi sono scontrato con una licantropa e sospetto che sia una
sorella di Carlos.- aggiungo io.
-Ha senso.- commenta Ragno Nero -I Lobo avevano delle sorelle più
piccole che erano fuori dai loro affari criminali.-
Nessuno gli chiede come
faccia a saperlo.
-Cosa proponi, Vedova?- chiede improvvisamente Cage che finora era
rimasto silenzioso.
-Solo di tenere gli occhi aperti e scambiarci tutte le informazioni
utili.-
-Beh, io ne ho una: il braccio destro di Hood, Willis Stryker, è ancora
in fuga ma sono certo che prima o poi lo rivedrò- Abbiamo una lunga storia in
comune io e lui.-
-Una sorta di attrazione fatale?- commenta la Gatta Nera.
-Mi ha mandato in galera con una falsa accusa ed ha provocato la morte
di mia moglie. Tempo dopo io l’ho quasi ucciso.- replica Luke.
Nella sala cala il
silenzio. Non c’è quasi nessuno qui dentro che non abbia subito la perdita di
una persona cara. Io penso a Karen Page ed abbasso la testa
È Natasha a stemperare
l’atmosfera:
-Ora che abbiamo stabilito un po’ di cose, facciamo una pausa. Maria e
Ivan hanno preparato un po’ di roba. Spero gradiate le tartine al caviale, lo
faccio venire direttamente dal Volga.-
-Il tuo autista è anche cuoco? Interessante.- commenta la Gatta Nera.-
-Ivan è un uomo dai molti talenti.- ribatte Natasha.
-Davvero? Forse uno di questi giorni potrei provarne qualcuno.-
-A sua disposizione, madame.- replica, pacato Ivan Petrovitch.
Natasha soffoca una
risatina.
Da un’altra parte, in un appartamento di
lusso si sta svolgendo una riunione molto simile eppure diversissima. Tanto per
cominciare, i partecipanti sono l’elite criminale della città.
A presiedere questa
riunione c’è un uomo corpulento con i capelli neri raccolti a codino sulla
nuca. Il suo nome è James Fortunato ma tutti lo conoscono come Jimmy Six.
-Non perderò tempo in convenevoli.- dice con voce dura -Siete qui
perché ora che quel gran bastardo di Hood è stato sistemato, anche se non come
sarebbe piaciuto a me, Vorrei che risolvessimo le nostre dispute senza
violenza.-
-Io non chiedo di meglio.- risponde un Cinese dall’aspetto elegante -Le
guerre fanno male agli affari.-
-Sono assolutamente d’accordo con Mister Li.- aggiunge una donna dai
capelli corti e platinati che indossa un tailleur rosa con pantaloni -Alle mie
ragazze, ed anche a me, piace la tranquillità.-
-La ringrazio del sostegno, Miss Ruggs.- replica l’altro con un
sorriso.
-Chiamami Bumper, Martin. Noi nuovi arrivati dobbiamo essere solidali.
-A proposito di nuovi arrivati…- interviene Jimmy Six -… Allegra Bazin
chiede di subentrare nel territorio e nelle attività che erano di suo padre
Philippe.-
-Posso parlare per me stessa, Jimmy, grazie.- dice una ragazza che
dimostra poco più di vent’anni, ha lunghi capelli neri, camicetta di raso e
minigonna e nasconde gli occhi dietro occhiali da sole -Negli ultimi anni sono
stata in Florida ma ora rivoglio il posto che mi spetta qui a New York, quello
di mio padre.-
-Si dice in giro che sia stata tu a commissionare l’omicidio di tuo
padre alla killer Cigno Nero.-[8]
replica l’afroamericano Morgan.
-Voci a cui non ho intenzione di replicare.- ribatte Allegra con un
sorrisetto.
-Qualcuno ha da obiettare?- chiede Jimmy Six -Nessuno? Bene, allora
benvenuta tra noi Allegra.-
Allegra Bazin si
concede un sorriso soddisfatto.
Sono in Redazione che
controllo ancora una volta i fatti per il mio ultimo articolo quando sento un
refolo di vento alle mie spalle, seguito da una voce nota che mi chiede:
-Cosa sai dei Fratelli Lobo, Ben?-
-Più di quanto vorrei e meno della Polizia
probabilmente, perché non provi a chiedere a loro tanto per cambiare, Matt?-
replico.
Mi
giro con calma. Davanti a me c’è Matt Murdock nel suo sfavillante costume rosso
da Devil.
-Perché con te è più semplice, Ben.- risponde
lui sorridendo -Dunque, cosa sai?-
Sospiro
ed infine rispondo:
-Che Eduardo Lobo sia morto e come immagino
tu lo sappia già. Suo fratello Carlos era imprigionato alla Volta ed evase in
maniera rocambolesca.[9] Da
allora se ne sono perse le tracce.-
-E il resto della famiglia? Secondo Ragno
Nero c’erano delle sorelle.-
- Hai
ragione. Da quanto ne so, sono rimaste in Messico quando Eduardo e Carlos sono
emigrati in Texas. Ma tu sospetti che una di loro sia la licantropa del
ristorante cinese, vero?-
-Esatto.-
-Il che mi ricorda che devo dirti qualcosa
sulla nostra comune amica Candace Nelson, qualcosa che non ti piacerà.-
4.
Glory Grant si sveglia che il sole è già
alto. Carlos Lobo è già andato via senza nemmeno salutarla.
È cambiato dall’ultima
volta che si sono visti. L’uomo… o dovrebbe dire il licantropo?... buono e
gentile di allora è stato sostituito da qualcuno di più brutale e selvaggio
come se la vecchia natura, forse la vera natura, di Carlos fosse riemersa dal
profondo del suo essere.
Non ha avuto modo di chiedergli quali
esperienze abbia passato, ma in qualche modo ha la sensazione che non siano
state piacevoli.[10]
Glory si alza dal
letto e si chiede cosa fare adesso, vorrebbe tanto avere le idee chiare. Di una
sola cosa è certa: lui tornerà.
Mi
chiamo Candace Nelson e sono nei guai: è solo questione di tempo prima che
Martin Li, l’imprenditore di Hong Kong che è il probabile nuovo capo della
Triade del Drago Nero a New York, scopra che l’ho ingannato, che non sono una
escort d’alto bordo, ma una giornalista del Daily Bugle ed allora la mia vita
potrebbe non valere un soldo bucato.
Sto pensando a questo quando
suonano al campanello. Sospiro di sollievo quando vedo che è Robert Hao.
Robert è il fratello del
Procuratore Distrettuale di Manhattan ma è anche un ex supercriminale di nome
Chaka che, dopo aver scontato la sua pena, dice di essersi redento. Io voglio
crederci perché al momento rappresenta una delle poche possibilità che mi
restano per uscire dal guaio in cui mi sono cacciata.
-Sei pronta?- mi
chiede.
Annuisco e poi aggiungo:
-Dove andiamo?-
-Da un’amica.-
risponde Robert cripticamente.
Lo seguo, non mi è rimasta molta
scelta.
Allegra Bazin esce dalla doccia e vestita solo di un accappatoio, si
dirige verso il mobile bar per versarsi uno scotch.
Ha appena iniziato a
sorseggiarlo, che una figura balza da oltre la terrazza fin dentro la stanza
strappandole un grido.
È un lupo antropomorfo
dal pelo scuro e gli occhi rossi che dice una sola parola:
-Allegra
estoy aquì para usted. Sono qui per
te.-
Passato il primo attimo di sgomento, la giovane donna indietreggia e
replica:
-Tu… tu sei Carlos Lobo non è vero? Sei qui per uccidermi?-
-Piacerebbe saperlo anche a me.-
Al suono di quella
voce il licantropo si volta e, in piedi sulla terrazza vede: Devil.
5.
Lo ammetto: a volte è
questione di fortuna. Stavo andando da Candace Nelson, piuttosto preoccupato
dopo quello che avevo saputo da Ben Urich, quando ho avvertito la figura
umanoide che stava saltando su un terrazza dell’ultimo piano di un palazzo. Ho
detto umanoide e non umana perché i miei sensi mi stavano dando segnali
contraddittori. Riconobbi, però, un odore di selvatico simile a quello della
licantropa che avevo combattuto recentemente. Di due cose ero sicuro: questo
era un maschio ed era imparentato con l’altra.
Sfondò la porta
finestra e piombò all’interno. Era abbastanza ovvio che non avesse intenzioni
amichevoli così non esitai a seguirlo, il che ci riporta al momento attuale.
-Devil!- esclama il
licantropo -Non impicciarti di cose che non
ti riguardano.-
-Se vuoi uccidere qualcuno, la cosa mi riguarda eccome, Carlos… perché
tu sei Carlos Lobo, giusto?.- ribatto.
Invece di rispondere
lui mi salta addosso. Ho anticipato la sua mossa e balzo di lato evitando i suoi artigli e le
sue fauci. Salto sopra di lui e lo colpisco alla schiena a piedi uniti.
-Che ti è successo, Carlos?- gli chiedo -L’Uomo Ragno mi ha detto che
eri diventato un tipo ragionevole.-
-Non
ti riguarda hijo de puta.- replica lui
-Vacci piano con gli insulti.-
Evito ancora un suo
affondo e gli sferro una ginocchiata al mento. Lui barcolla ma si riprende subito.-
-Dovrai fare meglio di così se vuoi battermi.- dice.
È un tipo duro, ma non è impossibile
sconfiggerlo. Ho solo bisogno del tempo
necessario.
Improvvisamente accade qualcosa di inaspettato.
Un gruppetto di donne armate irrompe nella stanza, probabilmente richiamate da
qualche allarme.
Sento il cuore della donna che Carlos Lobo ha
chiamato Allegra balzare. Esita solo un istante poi urla :
-Uccideteli! Uccideteli tutti e due!-
L’Howard A. Stark Memorial Hospital nel Lower
East Side di Manhattan ha un’ala speciale per la detenzione di supercriminali
rimasti feriti. Rimangono qui sotto stretta sorveglianza finché non possono
essere trasferiti in un carcere idoneo.
Attualmente l’unico
ospite della struttura è un uomo di chiare origini ispaniche. Nessuno sa il suo
nome ma tutti tra i poliziotti di guardia e il personale dell’ospedale sanno
due cose di lui: la prima è che è in grado di trasformarsi in licantropo, la
seconda è che è arrivato in fin di vita, col ventre squarciato da una katana
giapponese e con poche chance di sopravvivere, invece le sue ferite si stanno
rimarginando molto velocemente, non una cosa insolita a dire il vero.
L’infermiera del turno
di notte Linda Carter, un’attraente giovane brunetta, guarda il paziente ancora
privo di sensi e si appresta a cambiargli la flebo mentre i suoi pensieri vanno
al weekend imminente da trascorrere con la sua compagna Rebecca Bergier.
Improvvisamente il
paziente apre gli occhi ed afferra il polso di Linda.
Mi muovo rapidamente evitando i proiettili mentre
contemporaneamente lancio il mio bastone e disarmo alcune delle donne.
Carlos Lobo è colpito in pieno ed è sbalzato
indietro. Lo sento cadere nella terrazza. I suoi battiti rallentano per poi
accelerare di colpo. Si rialza e nella sua voce c’è un misto di rabbia ed ironia:
-Mujeres estúpidas, credevate
che fosse così facile uccidermi?-
Balza verso le donne ma io recupero il bastone e
faccio scattare il cavo, che si arrotola attorno alle sue caviglie. Strattono e
lo faccio cadere.
-Non ti lascerò uccidere nessuno oggi, Carlos.-
dico
Balzo
oltre lui e grido alle donne davanti a me.
-Scappate, che aspettate?-
Sento
un rumore alle mie spalle. Mi giro di scatto e degli artigli affilati mi
lacerano il petto.
CONTINUA
NOTE DELL’AUTORE
Anche stavolta praticamente nulla da
dire, solo poche annotazioni di continuity:
1) L’Uomo
Ragno e Ragno Nero compaiono qui dopo L’Uomo Ragno #98 che vi invito caldamente
a leggere.
2) Occhio
di Falco e Luke Cage sono, invece, reduci dagli eventi di Occhio di Falco #25 per cui vale la stessa
raccomandazione.
Nel prossimo episodio: Devil contro
Carlos Lobo. Non vi basta? Venite a scoprire di più.
Carlo
[1] Quartiere, distretto in Spagnolo. In genere usato per le zone povere e/o degradate di una città.
[2] Come visto, ad esempio, su Occhio di Falco #24/25.
[3] Sempre su Occhio di Falco #25.
[4]Negli ultimi due episodi.
[5] Avvenne su Daredevil Vol. 1° #68 (Prima edizione italiana su Devil, Corno, #65).
[6] Mia cara, in Spagnolo.
[7] Glory Grant su Web of Spider Man #55 (In Italia su L’Uomo Ragno, Star, #109).
[8] Su Marvel Knights #78.
[9] Su Power Pack MIT#1.
[10] Ne saprete di più su La Tomba di Dracula #75.